Quale Telemedicina? Il Covid ed i nuovi sistemi di comunicazione aprono orizzonti senza precedenti

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La pandemia ha evidenziato la necessità di una rivoluzione del sistema sanitario nazionale, con gli ospedali che dovranno essere sempre più destinati ad accogliere pazienti con patologie importanti o complesse. Così, molte strutture riconosciute come residenze sanitarie hanno bisogno di avere strumenti tali per poter monitorare costantemente i loro ospiti, ancor più da quando il Covid-19 ha invaso le nostre comunità.

Su questi due fronti è impegnato il Parco scientifico e tecnologico Technoscience che da alcuni anni ha avviato il progetto Net Hospital, con direttore il professor Augusto Orsini (direttore master in Flebologia e Biomeccanica 4.0 presso l’Università San Raffaele di Roma), ricomprendendo una ventina di strutture in tutta Italia.

Con il Net Hospital gli ospiti delle strutture saranno monitorati costantemente, un flusso di dati continuo che consentirà di poter fornire informazioni aggiornate e parametri confrontabili, fondamentali per chi fa ricerca come appunto Technoscience. Questo consente di creare reti di teleassistenza multidisciplinare per il monitoraggio continuo e remoto dei pazienti. Una vera rivoluzione che ha aperto le porte alla telemedicina.

“Stiamo lavorando per mettere a disposizione strumenti ancora più importanti per il monitoraggio con partner internazionali come Cisco e Vodafone che consentiranno di utilizzare una piattaforma gestionale innovativa e funzionale. Attenzione, però, quando si parla di telemedicina. Telemedicina vuol dire tutto e niente, va dalla semplice chat su WhatsApp, al teleconsulto, al telemonitoraggio h/24 supervisionato su piattaforma, all’ospedale telematico, alla virtual medicine, all’ospedale connesso, all’ospedale adattivo supervisionato, alle reti di teleassistenza multidisciplinari. Dunque, quando parliamo di Telemedicina cosa intendiamo? La chat è un semplice, ma valido, scambio di notizie tra medico ed operatore. Tutto il resto richiede un sistema informatizzato magari utilizzato a livello internazionale come lo GNU Heal Hospital Information, una piattaforma potente come Webex Cisco di livello internazionale, un sistema di interconnettivita’ basato sul 5G (ad esempio Vodafone), di tecnologie indossabili, un sistema di analisi dei dati (Big data) e di intelligenza artificiale come il VHS (Virtual Himan Sumulator) di Technoscience, ed un apparato multidisciplinare per gestire e supervisionare tutto ciò”.

Se l’uomo-medico continuerà a fare la differenza connettendosi con colleghi o pazienti anche a migliaia di chilometri, la tecnologia sarà il mezzo indispensabile.

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